1819 - Byron iniziò il Don Giovanni; Keats compone La Belle Dame sans Merci, La Vigilia di Sant’Agnese; Gericault dipinge La Zattera della Medusa
Nel 1819 Byron pubblicò i primi due canti del Don Giovanni. Il poema, lungo e pieno di digressioni, è basato sulla leggenda di Don Giovanni, però in questa versione Byron capovolge la storia per dipingere lo spagnolo come vittima delle avances femminili, invece che privilegiare il suo tradizionale ritratto di donnaiolo. Alla pubblicazione, il contenuto immorale dei canti fu denunciato come un “insulto e un oltraggio” e l’opera definita “un poema sconcio ed empio”; tuttavia, incontrò grande successo di pubblico e divenne molto popolare.
In quell’anno anche John Keats scrisse due delle sue poesie più famose, La Belle Dame sans Merci e La Vigilia di Sant’Agnese. La Belle Dame sans Merci, una ballata che racconta di un cavaliere fatalmente incantato da una donna eterea, è stata un poco sottovalutata da Keats stesso, ma ha stimolato molto dibattito tra le generazioni di scrittori e critici. La vigilia di Sant’Agnese è un poema narrativo sugli eventi che conducono alla fuga di una coppia di innamorati, Madeline e Porfiro. Le vivide immagini del poema, con una forte atmosfera di entusiasmo e passione, hanno fatto del componimento uno dei più famosi e apprezzati di Keats.
La Zattera della Medusa fu terminata dall’artista Théodore Géricault all’età di soli 27 anni, ed è divenuta il simbolo del Romanticismo francese. Il dipinto raffigura un momento successivo al naufragio della fregata Medusa, arenatasi vicino alla Mauritania il 5 luglio 1816. Centoquarantasette persone andarono alla deriva su una zattera che fu recuperata 13 giorni dopo, e a quella data solo 15 erano i sopravvissuti. Resoconti di cannibalismo, omicidio e violenza crearono grande scandalo sulla stampa, ulteriormente infiammata dal fatto che il governo francese non aveva fatto sufficienti sforzi per ritrovare i marinai dispersi. In mostra al Salon di Parigi nel 1819, il dipinto provocò in egual misura acclamazione e condanna, e divenne un’opera fondamentale del primo Romanticismo francese.