#VindicationForMary - celebrazione globale ONLINE di Mary Shelley
#VindicationForMary - celebrazione globale online di Mary Shelley
Sapevate che nella prima edizione di Frankenstein il nome di Mary Shelley non compariva sul libro e che il libro fu pubblicato in forma anonima?
Per una donna del XVIII e XIX secolo pubblicare un libro non era un compito facile. Essere coinvolte in qualsiasi tipo di attività economica, come ad esempio trarre guadagno dalla vendita di un libro, era considerato inappropriato per una donna dell'epoca. Eppure, questo non scoraggiava per nulla le donne a scrivere. Per superare questo problema e poter vedere i propri libri pubblicati, molte donne ricorsero all'anonimato o all'uso di pseudonimi. Le sorelle Brontë usarono gli pseudonimi di Currer, Ellis e Acton Bell. Curiosamente Robert Southey, al quale Charlotte Brontë aveva inviato i suoi scritti, le suggerì di abbandonare la scrittura perché "la letteratura non è un'atività adatta alla vita di una donna". Jane Austen dovette pubblicare i suoi libri in forma anonima, anche se il suo ruolo di autrice non era segreto e infatti divenne una scrittrice piuttosto affermata. Come queste scrittrici, anche Mary Shelley ebbe lo stesso destino di anonimato all'inizio della sua carriera letteraria.
Quando finì di comporre il suo romanzo Frankenstein nel maggio 1817, Mary decise insieme al marito, Percy Bysshe Shelley, di mantenere segreto il suo nome, anche per la paura di perdere la custodia dei propri figli a causa dell'argomento grottesco del romanzo, un soggetto anch'esso inappropriato per le donne dell'epoca.
Nonostante questo e il fatto che Percy Shelley fosse già considerato uno scrittore famoso in quegli anni, fu molto difficile per la coppia trovare un editore disposto a pubblicare il libro perché il genere e l'argomento del romanzo erano una novità. Percy Shelley inviò il manoscritto di Mary a diversi editori, come John Murray (l'editore di Lord Byron) e Charles Ollier (il suo stesso editore), prima di trovare qualcuno disposto a stamparlo. Alla fine, gli Shelley contattarono Messrs. Lackington, Allen & Co. che sembravano avere in catalogo libri simili alla storia stravagante di Frankenstein. Dopo alcune trattative, la casa editrice accettò finalmente di distribuire il libro. Il 1° gennaio 1818 stamparono 500 copie di un'edizione in tre volumi di Frankenstein. Nonostante l'attenzione suscitata dal libro (diversi critici scrissero recensioni del romanzo, come Sir Walter Scott), Frankenstein non ricevette lo stesso tipo di considerazione di altri libri del momento e, dato che gli Shelley erano lontani dall'Inghilterra e non potevano partecipare a letture, gli editori decisero di non fare una seconda ristampa, quell'anno.
Ciononostante, il libro divenne popolare e, poiché molti credevano che Percy fosse il vero autore del libro, Mary Shelley rimase la scrittrice anonima di Frankenstein fino al 1821, quando venne pubblicata una traduzione francese che finalmente la accreditava come autrice del libro. Tuttavia, ci vollero ancora due anni prima che ricevesse lo stesso tipo di riconoscimento nel suo paese, quando una seconda edizione venne stampata col suo nome e una pubblicità di Frankenstein che riportava il nome di Mary Shelley apparve sul Morning Chronicle, in questo giorno, 11 agosto 1823, di 200 anni fa.
In collaborazione con altri scrittori e artisti di tutto il mondo, per onorare lei e sua madre, Mary Wollstonecraft, che fu una delle prime attiviste per i diritti delle donne e scrittrice di A Vindication of the Rights of Woman, condivideremo questo post usando gli hashtag #VindicationForMary e #InHerName per celebrare i notevoli risultati di Mary Shelley, così come quelli di molte altre scrittrici.
Questo è un evento di condivisione e celebrazione globale ONLINE di Mary Shelley. Per partecipare, condividete i vostri pensieri e post su Mary Shelley sui social media usando gli hashtag #VindicationForMary e #InHerName.
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